Il rischio truffe sui fondi agricoli Ue
qualche giorno fa il "New York Times". Certo occorre prendere tutto con grande cautela, che oltreoceano non vedano di buon occhio l'Europa è cosa nota, ma su quanto emerso c'è sicuramente da meditare. Il succo della questione è semplice: il New York Times sostiene che nei paesi orientali dell'Ue, spesso i fondi europei destinati all'agricoltura siano stati usati in favore di alleati politici e imprenditori vicini ai governanti di turno. I prima fila sarebbero Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria e Slovacchia. In altri termini, i soldi della Pac sarebbero stati usati per alimentare quella corruzione che nei paesi dell'Est è ancora purtroppo una pratica comune nell'ambito degli apparati statali. Secondo il "New York Times", in Ungheria un «gruppo di oligarchi e di sostenitori politici hanno ottenuto la terra grazie a loschi accordi col governo, creando una versione moderna del sistema feudale che garantisce lavoro e finanziamenti a chi garantisce fedeltà, punendo chi non lo fa». Tutto sarebbe iniziato nel 2002 con la vendita da parte di Viktor Orbán di 12 aziende agricole ad un gruppo di suoi alleati politici che sono stati in grado così di ricevere, due anni dopo, i sussidi agricoli europei. La pratica della concessione di terreni pubblici a privati vicini politicamente, che è continuata praticamente fino ad oggi. Nella Repubblica Ceca, invece, il primo ministro Andrej Babiš è sotto indagine perché le sue aziende agricole hanno ottenuto decine di milioni di sussidi europei dal 2014 alla fine del 2018. Storia simile in Bulgaria: qui l'Accademia delle Scienze di Sofia nel 2016 ha scoperto come il 75% dei sussidi europei diretti agli agricoltori in realtà sia arrivato a circa cento società. In Slovacchia, si parla di una "mafia dell'agricoltura" che coinvolge politici e funzionari statali corrotti.
Fondi agricoli rischio, dunque, in tutta Europa o quasi. E non certo solo per questioni di bilancio.