Il prete youtuber è diventato cofondatore di un LabOratorium
Questa di Ravagnani non è impresa solitaria; la condivide con altri nove qualificati «soci fondatori»: Luca Bernabei; Paolo De Nadai; don Luigi Maria Epicoco; Matteo Fiocco; Giulio Gaudiano; Rosa Giuffrè; Francesco Lorenzi; fra Roberto Pasolini; Silvia Tabasso. L'intuizione originaria è contaminare attraverso il digitale il modello dell'oratorio, «in cui si sta insieme online e dal vivo si cresce, ci si diverte e ci si forma». Di qui il fine dell'Associazione – porsi «al servizio dei giovani che vogliono avere una voce nel mondo digitale e nei media» –, declinato su quattro obiettivi: «La promozione del protagonismo giovanile nella comunicazione digitale»; l'offerta ai giovani della «possibilità di stare insieme per creare progetti di comunicazione»; la «realizzazione di spazi e strumenti comuni nei quali promuovere la formazione dei ragazzi»; la «prevenzione per un uso consapevole dei social e degli strumenti di comunicazione». Nel post del 21 settembre don Ravagnani traduce tutto ciò in parole ancor più "social": «Il mondo è cambiato», il digitale «ha relativizzato spazio e tempo, le community hanno stravolto il principio di autorità, il linguaggio si è fatto più fluido». Il Vangelo, l'arte cristiana e le cattedrali continuano a essere insuperabili, ma «al mondo di oggi vanno comunicati in maniera diversa». Nel logo tutto ciò diventa un pesce wi-fi, posto dentro un fumetto e sormontato da un'aureola.