Il “prete giusto” per Rettore (e magari per il Corsaro Nero)
Lacrime. Piange, o almeno piagnucolava martedì scorso Guido Bertolaso, intervistato da Stefano Landi sul “Corriere”: «Qui non sono nessuno, non posso firmare un pezzo di carta, non posso stanziare un euro. Dovrei stare all'ultimo piano di Palazzo Lombardia a dire cosa mi sembra giusto o sbagliato». Poveraccio. O no? Lo stesso giorno, sulla “Repubblica”, Carmelo Lopapa («La sanità siamo noi») tracciava un ritratto diametralmente opposto della coppia Moratti-Bertolaso: «Tutto è in mano a quei due. Non tollerano interferenze, fanno e disfano, gestiscono...».
Infine, mai sottovalutare le lacrime di sconforto. Sul “Corriere”, Mario Luzzatto Fegiz intervista Donatella Rettore. «Religiosa?». «Se trovo il prete giusto che mi sa ascoltare mi confesso volentieri. Ogni volta è una liberazione. Ma cerco consigli, e non penitenze». C'è il rischio che qualche prete ci caschi e da confessore si muti in consulente. Carmaux e Wan Stiller troveranno il “prete giusto” per il Corsaro Nero?