Nel 1957, in piena Guerra Fredda, a un avvocato americano viene affidata la difesa di una spia russa in un processo di facciata il cui esito era già scritto. James Donovan però prende l'incarico molto seriamente e riesce a evitare la sedia elettrica al suo assistito, che verrà poi scambiato con un prigioniero americano a Berlino. Con questa vicenda realmente accaduta Spielberg torna a riflettere sulla Storia instaurando con il pubblico un dialogo sull'oggi. «Ogni persona è importante», ripete l'avvocato Donovan, tutti hanno diritto di essere difesi. Il regista invita dunque a riflettere sulla cultura del sospetto e della paura, sugli errori incostituzionali commessi oggi in nome della guerra al terrorismo, sui passi falsi della politica estera americana celebrando umanità, buon senso, intelligenza e capacità diplomatiche che evitarono all'epoca danni irreparabili. (A.De Lu.)