Peggio senza limiti: ieri sponde opposte ma gemelle. 1) "Il Giornale" (p.1) foto e annuncio: «È il Papa, ma parla come Marx»! All'interno (p. 17) arriva la collocazione politica: «Il Papa sempre più a sinistra». Ti meravigli? No. Ti confermi nella certezza che in certe pagine l'intelligenza non è sempre necessaria. Tale la bassezza dell'affermazione che neppure vale la pena di spiegarne il non senso, salvo uno, cioè che Marx parlava con la bocca e anche il Papa lo fa. 2) Altra perla ("Repubblica", p. 26: «La predicazione universale di Gesù») più sottile, con Augias più pretenzioso. Qui (26/3) ho già scritto che se lui – di solito all'aceto – non si occupasse di religione e Chiesa cattolica, la rubrica che cura resterebbe quasi vuota. Stavolta prende sul serio il grafomane di turno che con citazioni alla rinfusa sostiene che «Gesù fu ebreo, parlò solo per gli ebrei, e la sua proposta di salvezza è rivolta solo agli ebrei». Finito? No! La tesi serve per affermare che a inventare e «diffondere il messaggio evangelico fuori della Palestina» fu «il cittadino romano Paolo». Vecchia pretesa di storia all'ingrosso, questa anche "sempre più a sinistra", tra l'altro con sostenitori come Lenin e compagni vari, e loro sì che parlavano «come Marx»! Che dire? Che su "Repubblica" ti capita anche spesso di leggere che finora nessuno ha capito il Vangelo come si dovrebbe, e come lì solo ora – penna illustre – si rivela in pagina. A denigrarlo del tutto, poi, pensano alcuni prediletti ospiti di Augias, con citazioni strampalate. Leggi e pensi che vale la pena di dedicarne una speciale, fatta di due frasi riprese un po' all'ingrosso: «Giuda andò e si impiccò... Anche tu, vai e fai lo stesso!». E poi:«Beato chi prenderà i tuoi figli e sfracellerà loro la testa sopra le rocce!». Senza contesto puoi imbrogliare tutto e tutti: anche nel peggio.