Papa Francesco ha una forza comunicativa straordinaria. Lui non vede la televisione, non perché la condanna – dice –, ma per una promessa fatta al Signore. In poche parole un voto, che risale al 16 luglio 1990, giorno della Madonna del Carmine. Guarda soltanto avvenimenti come la presa di possesso dei presidenti. Eppure, davanti alle telecamere ci sa stare: buca lo schermo, come suol dirsi. Televisivamente ha una bella faccia, ma soprattutto funziona il suo modo di porsi e la semplicità del linguaggio a cui ricorre sia per parlare di se stesso che per tradurre concetti anche molto complessi. L'intervista rilasciata domenica sera a Fabio Fazio all'interno di Che tempo che fa (Rai 3) ne è un chiaro esempio. Francesco può raccontare del perché vive a Santa Marta o del perché si è recato in un negozio di dischi, così come del futuro della Chiesa o del perdono come diritto umano. Quello che dice è molto importante, ma altrettanto lo è, trattandosi di televisione, il modo con cui lo dice, che lo fa sentire uno di noi, ma con una saggezza e una integrità ben superiore a quella di qualsiasi altro. Gli stessi eccezionali ascolti (più di 8 milioni di telespettatori) lo dimostrano, anche perché l'intervista, sempre da un punto di vista televisivo, è stata decisamente lunga: un'ora. A Fazio va dato atto di aver favorito la riflessione del Papa introducendo dei temi più che incalzandolo con le domande, così come gli va dato atto di essere riuscito a portare a Che tempo che fa personaggi di livello internazionale con un crescendo che va da Bill Gates a Lady Gaga, da Barack Obama fino, appunto, a Papa Francesco. A chi altro può arrivare? Più in alto di così.... Glielo ha fatto notare anche Luciana Littizzetto che, per una volta, almeno per quanto riguarda il Papa, si è contenuta.