Con limpida ed espressiva scrittura giornalistica, Andrea Tornielli offre la sua testimonianza di intelligente introspezione e di affetto verso papa Wojtyla nel volume Santo subito (Piemme, pp. 236, euro 14), che nel sottotitolo annuncia «Il segreto della straordinaria vita di Giovanni Paolo II». Il segreto è subito svelato, ed è la vita interiore del grande Pontefice, mistico e contemplativo, che è radice e linfa del suo inesausto magistero e della sua eccezionale azione pastorale e di governo. Tornielli non ha particolari ricordi personali di incontri esclusivi con Giovanni Paolo II: aveva solo 14 anni nel 1978, quando il Papa polacco ascese al soglio. Ma dal 1997 Tornielli è vaticanista de il Giornale, e quindi ha profonda dimestichezza con la Sala Stampa e ha seguito il Papa in numerosi viaggi apostolici. Da giornalista scrupoloso è ben documentato, e conosce a fondo l'ampia bibliografia in continua crescita sull'argomento. Fonte primaria sono i testi di don Stanislao Dziwisz, fedelissimo e notissimo segretario di Giovanni Paolo II, oggi cardinale arcivescovo di Cracovia. Ma Tornielli ha scovato testimonianze anche altrove, e il libro è un ritratto spirituale di un Pontefice in intimità con Gesù e con la sua santissima Madre. Ci sono anche i «miracoli» in vita e in morte di Giovanni Paolo II, che da subito le moltitudini hanno acclamato «santo subito». E non solo: anche attraverso del poesie di papa Wojtyla emerge una santità fondata su una solida umanità, affascinante e trascinatrice. Particolarmente impressionante il capitolo dell'«amicizia» fra Karol Wojtyla e Padre Pio, una comunicazione di santità che ha consentito al santo di Pietrelcina di svelare al giovane monsignore polacco il mistero della cruenta piaga sulla spalla con la quale san Pio condivise le sofferenze della Via Crucis di Gesù. Il libro è dedicato «alla memoria di Orazio Petrosillo, amico, collega e maestro», e anche questo è un gesto bello e inconsueto, che attualizza il ricordo del compianto vaticanista de Il Messaggero, che troppo presto ci ha lasciato. In primissima persona è invece il libro di monsignor Mieczyslaw Mokrzycki, attuale arcivescovo di Leopoli, che fu secondo segretario di Giovanni Paolo II negli ultimi 7 anni di pontificato, continuando il servizio per un breve periodo sotto Benedetto XVI. I martedì di Karol racconta «la vita quotidiana di Giovanni Paolo II» (San Paolo, pp. 232, euro 16): è una lunga intervista in cui Mieciu (questo è il diminutivo affettuoso che il Papa usava con il suo secondo segretario dal nome e cognome impronunciabili per i non polacchi) risponde alle domande della giornalista polacca Brygida Grysiak. Davvero apprendiamo particolari minuti come le tradizioni polacche nell'appartamento privato del Papa durante le feste natalizie, con una suora travestita da san Nicola per recare semplicissimi doni. E anche la consuetudine di cantare con gli amici, che tanto piaceva al Pontefice. Ma anche da questo libro emerge la straordinaria vita di preghiera e di mortificazione di Giovanni Paolo II, con l'immancabile Via Crucis di ogni venerdì, il Rosario ripetuto più volte nella giornata, le devozioni particolari e " soprattutto " la continua orazione contemplativa. Colpisce, nella narrazione, il profondo rispetto, la venerazione del giovane segretario (nel 1996 aveva solo 35 anni quando entrò in Vaticano) verso il Pontefice, al quale prestò, con don Stanislao, anche le cure dovute a un anziano ammalato. Proprio come un figlio verso il padre, ma un padre che era il Papa, un Papa santo, verso il quale l'affetto non scadde mai a familiarità. E così, con Mieciu, anche noi torniamo a soffrire durante l'ultima Via Crucis che Giovanni Paolo seguì dalla sua cappella privata, impossibilitato a recarsi al Colosseo, e con Mieciu non nascondiamo la commozione nel ricordare che alle 21,37 di sabato 2 aprile 2005, quando il cuore del Papa cessò di battere, don Stanislao intonò un Te Deum di lacrime e di gloria.