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Il mormorio di un suono orante

Lorenzo Fazzini giovedì 23 maggio 2024
Il nome di Alfred Bertram Guthrie non è così conosciuto tra i lettori italiani. Eppure, questo scrittore vinse il premio Pulitzer nel 1950 per un romanzo diventato poi un film di successo, Il grande cielo, interpretato da Kirk Douglas. Uno dei suoi romanzi, Queste mille colline, pubblicato da Mattioli 1885, è una sorta di riscrittura della parabola evangelica del figliol prodigo. Il giovane Lat Evans impersona la figura del discendente scapestrato, visto che abbandona la famiglia nel natio Oregon per cercare la propria strada. Proprio nelle prime battute del romanzo Evans si lascia andare a riflessioni che sembrano incarnare il pensiero di un uomo che pare aver trovato il suo posto nel mondo: «C’erano questi suoni e sopra di loro il silenzio, anch’esso sonoro, una sorta di tintinnio nelle orecchie, che poteva essere il suono stesso del tempo o della distanza o del vento intorno alla luna. Oppure il mormorio della preghiera di persone care e lontane, troppo spesso dimenticate». Ma anche questa corrispondenza tra l’interiorità e una natura qui amica non impediscono al giovane Lat di lasciare casa in una ricerca affannosa e disperata del proprio io, rincorrendo la soddisfazione di piaceri umani (bordelli, pistole, cavalli imbizzarriti da domare…). Sarà un amore pieno, quello con Joyce e la nascita del figlioletto, a sancire la redenzione definitiva di Lat. © riproduzione riservata