Il lutto per un atleta bambino e quello che la sua corsa indica
Sulla notizia della morte di Carlo Alberto si è soffermata, con un post per "Aleteia" ( bit.ly/3rbTLNo ), Annalisa Teggi. Una domanda della figlia piccola intorno al Paradiso l'ha «svegliata», dice, dal quotidiano rincorrere «le famigerate cose da fare» e le ha fatto rileggere in chiave escatologica la corsa che il bambino stava facendo: «Quale traguardo ci indica davvero questo ragazzo che si è accasciato troppo presto?». La risposta è nella «fede robusta» della madre, di cui riporta la dichiarazione: «Quando si ha fede, anche la morte diventa un atto d'amore. Nostro figlio ora è in Paradiso, vicino alla Madonna, nella luce e nella pace». Siamo «agitati nelle nostre corse quotidiane», conclude Teggi, «ma proprio perché il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te. Lo slancio e l'energia non sono per "portare a casa il risultato". La fatica e i cedimenti non sono "giornate nere". Tutto tende a quel vero incontro che sbroglierà matasse, asciugherà sudori, ci metterà in pace una buona volta».