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Il latte made in Italy un colosso da difendere

Andrea Zaghi domenica 2 giugno 2024
I
l latte è buono e pure ricco, anche dal punto di vista economico. Certo, non mancano i problemi per una delle filiere più importanti dell’agroalimentare italiano, ma la Giornata mondiale del latte (appena celebrata) è servita per attirare l’attenzione almeno su due aspetti: i pregi alimentari di questo prodotto e gli altrettanto importanti tratti economici e occupazionali. Latte, dunque, alimento di base e “carburante” per una filiera che vale diversi miliardi di euro. Stando alle rilevazioni dell’Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) se si guarda al solo latte bovino, il valore del prodotto arriva a oltre 6,2 miliardi e rappresenta quasi il 10% del valore generato dall’agricoltura nel suo complesso. La fase di trasformazione è la prima nell’ambito dell’industria agroalimentare nazionale con un fatturato pari a 17,9 miliardi di euro. Latte, quindi, che rappresenta un vero colosso agroalimentare. Anche per quanto riguarda le produzioni tutelate dai diversi marchi di qualità nazionali ed europei. Coldiretti, ad esempio, ricorda che è dal latte italiano che «nascono i record dei formaggi Made in Italy che sono la prima voce della Dop economy del cibo con un valore al consumo di 8,6 miliardi di euro». Certo, le questioni da risolvere non mancano anche per questo comparto. Ad iniziare dai rapporti sempre piuttosto complicati tra fase di produzione della materia prima e quella di trasformazione della stessa. La valorizzazione commerciale del prodotto è poi da sempre una fase delicata della filiera. Proprio sulla valorizzazione della qualità e sulla corretta comunicazione delle caratteristiche del prodotto, si basa gran parte della strategia di mercato di tutti i protagonisti del settore che deve comunque affrontare un momento complesso dal punto di vista della domanda. Per questo Assolatte, che raccoglie le industrie di trasformazione, non manca di ricordare proprio in occasione del World Milk Day l’alto livello qualitativo e industriale della filiera del latte e l’aumento del 2,2% della produzione. Mentre Alleanza delle cooperative agroalimentari lancia l’iniziativa “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”, cofinanziata dall’Ue, che attraverso l’informazione punta a superare pregiudizi, aumentare la fiducia e sostenere il consumo di latte e suoi derivati. E proprio le coop (che coprono il 45% del giro d’affari della filiera) ricordano: «Nel clima di instabilità che viviamo, le certezze arrivano dal fronte export con 5,4 miliardi di euro, di cui 4,9 miliardi solo dai formaggi». © riproduzione riservata