«Al cuore Ramón, al cuore... Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile quello con la pistola è un uomo morto... Al cuore Ramón, al cuore...». Non sono pochi gli appassionati del cinema di Sergio Leone che ogni qualvolta gli si presenta l'opportunità citano questa famosa battuta di Per un pugno di dollari. Per non dire di tantissime altre ricavate da Il buono, il brutto, il cattivo fino a C'era una volta in America, summa dell'arte del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico scomparso trent'anni fa, il 30 aprile 1989. E bene ha fatto Sky Cinema Collection a dedicare per due settimane il proprio canale 303 a tutta la filmografia di uno dei più grandi cineasti della storia del cinema. Dal 29 aprile al 10 maggio scorrono ogni giorno i sette film firmati da Leone come regista (più due da produttore) a partire dalla datata opera d'esordio, Il colosso di Rodi del 1961, per poi passare attraverso la straordinaria “Trilogia del dollaro” (1964-1966) e arrivare, dopo C'era una volta il west (1968) e Giù la testa (1971), al rammentato capolavoro di C'era una volta in America (1984), un film sul sogno infranto del nuovo continente, ma anche sul tema del ricordo, degli anni che passano e perfino della morte. Un grande affresco dove il regista ha voluto mettere tutto quello che aveva nella mente e nell'animo. Non si può, infatti, aspettare tredici anni per fare un film, rifiutando nel frattempo anche offerte vantaggiose, senza pensare che quest'ultimo debba contenere tutto il proprio pensiero e il proprio sentimento. Il risultato lo conferma: C'era una volta in America è un film curato, sentito e voluto al punto da prosciugare le energie del suo autore che non riuscì, prima della prematura morte a 60 anni, ad avviare le riprese dell'atteso film sull'assedio di Leningrado. Lo spiega anche Carlo Verdone, grande amico del regista, nello speciale Verdone racconta Leone che va in onda, con numerosi aneddoti, a rotazione con i film. L'unico limite di questo doveroso omaggio televisivo è proprio il piccolo schermo. I film di Leone sono destinati al grande schermo. Il suo stile è superbo e cinematografico. Era uno dei pochi capaci di interpretare il cinema nella sua giusta forma.