Arischio di ripeterci rispetto alle altre volte che abbiamo parlato di ciclismo in tv, ribadiamo che si tratta dello sport più televisivo che ci sia in quanto solo la televisione, oltre a farti vedere le bellezza del territorio, ti permette di seguire tutti i momenti della corsa grazie alle riprese dall’elicottero (punto di vista inedito per tutti), ma soprattutto dalle moto, che ti portano nel vivo della competizione, in mezzo al gruppo (quando ovviamente c’è, mentre ieri, per l’appunto, c’era la cronometro individuale). In ogni caso, a favore del ciclismo c’è sempre la narrazione. Ed è anche per questo che registriamo con piacere che per raccontare le tappe del Giro d’Italia ogni pomeriggio su Rai 2 si sia ricomposto il trio Francesco Pancani, Davide Cassani e Fabio Genovesi. Un trio che funziona alla grande. Pancani è un ottimo telecronista, non lo scopriamo adesso. Cassani, tornato al commento tecnico dopo l’esperienza come commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo su strada, si conferma vero esperto con in più una notevole comunicativa. Genovesi è un grande scrittore innamorato del ciclismo, ma anche uno storico e un fine conoscitore delle tradizioni popolari. Con i suoi racconti accompagna i telespettatori sulle strade del Giro facendo da spalla nobile ai due compagni di viaggio. Per correttezza dobbiamo dire che con loro ci sono gli inviati sulle moto (Giada Borgato e Stefano Rizzato) e altri conduttori e commentatori, anche perché l’impegno della Rai per il Giro d’Italia è notevole e comprende molti programmi (Giro mattina, Processo alla tappa, TGiro, Giro notte…), che oltre a Rai 2 impegnano il canale tematico Rai Sport. Senza dimenticare che la corsa in rosa è seguita anche da Eurosport con due conduttori altrettanto bravi e simpatici, spesso anche più scanzonati: il giornalista Luca Gregorio e l’ex ciclista Riccardo Magrini.
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