Domenica prossima è la festa del papà, ma sui quotidiani la protagonista incontrastata è la mamma. Una in particolare: la mamma del genio per antonomasia, la misteriosa (fino a ieri) mamma di Leonardo. Ieri (15/3) ne hanno scritto tutti (“Avvenire” compreso con Eugenio Raimondi a pagina 17 e il bel commento di Marina Corradi a pagina 3), dedicandole intere paginate: “Corriere” con Pierluigi Panza, “Repubblica” con Fulvio Paloscia e Claudio Strinati, “Stampa” con Giulia Zonca, “Fatto quotidiano” con Camilla Tagliabue, “Verità” con Ignazio Mangrano, “Giornale” con Alessandro Gnocchi (due pagine), “Libero” con Lucia Esposito, “Domani” con Maria Tornielli. La conferenza stampa fiorentina dell’editore Giunti ha avuto successo, ma era inevitabile. Il romanzo tra fiction e saggio di Carlo Vecce, Il sorriso di Caterina, è destinato a percorrere una strada ben più lunga di quella della giovanissima schiava circassa che dal Caucaso finisce a Venezia, quindi in Toscana, dove dà alla luce Leonardo e pochissimo dopo viene liberata. Seguirà saggio esclusivamente storico destinato all’Accademia ma sulla serietà dell’accademico Vecce, e sui documenti da lui scovati, nessuno nutre dubbi. Piuttosto cominciano subito le manipolazioni e gli equivoci. Sulla “Stampa” la giovanissima Caterina è una «rifugiata venduta come schiava», ma che fosse una rifugiata è mera illazione, o forse molto fiction e poco “docu”. «Principessa fatta schiava» scrive la “Verità” ma che fosse una principessa è decisamente fiction e per niente “docu”. Ben più affascinanti altre ipotesi, assai attendibili ma destinate a restare tali, che “Domani” sintetizza così: «È stato facile per Vecce ipotizzare che lo spirito libero che si riconosce in Leonardo da Vinci sia dovuto anche dal rapporto con una donna a cui la libertà era stata strappata». Quanto al saper distinguere vero da verosimile e da inventato, ci pensa Gnocchi sul “Giornale” con questo esempio: «I documenti ci dicono che Caterina (…) era una schiava circassa. Il romanzo aggiunge che Caterina, nelle sue terre d’origine, era una principessa: ma questa è una invenzione (dichiarata) di Vecce. Ci vuole un attimo per confondersi». La mamma...
Il giorno prima (14/3) il “Corriere” propone due interviste, ad Alberto Tomba e Leo Gassmann, in cui i due si scrutano. Vere protagoniste in entrambe, le loro mamme.
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