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Il fascino dei Lego in una sfida tv

Andrea Fagioli mercoledì 2 giugno 2021
Il fascino e la magia del Lego. Alzi la mano chi non si è mai cimentato con i famosi mattoncini con la scusa dei figli piccoli. Impossibile resistere alla tentazione di costruire una casa, una fattoria, un castello, una stazione, un treno... Il Lego è l'invenzione geniale di un falegname danese negli anni Trenta del Novecento. Con il passare del tempo l'azienda di famiglia, il cui nome deriva dalle parole danesi leg e godf (gioca bene), si è trasformata in una multinazionale con quasi 20 mila dipendenti nel mondo. Ma quelli che non sono mai cambiati, almeno da una sessantina di anni a questa parte, sono i mattoncini di base con il loro particolare sistema d'assemblaggio. Inevitabile, pertanto, che la televisione arrivasse a trarre spettacolo, oltre che sponsor, dalle mitiche costruzioni. Un esempio è Lego Masters Australia, il lunedì e il martedì alle 19,50 su Boing (canale 40 del digitale terrestre), un game show in cui otto coppie di costruttori amatoriali di Lego si sfidano su temi assegnati dai giudici dando sfogo alla propria fantasia. A disposizione una dispensa di 3 milioni di pezzi di Lego di tutti i tipi e di tutti i colori ai quali attingere per realizzare in 15 ore costruzioni immaginifiche. Conduttori e giudici sono il comico australiano Hamish Blake e il connazionale Ryan McNaught, detto «Brickman», un professionista del Lego, celebre per le sue opere esposte in tutto il mondo. All'inizio Lego Masters Australia stenta a decollare insistendo troppo sulla messa in scena e sulle storie dei concorrenti. Per di più, come spesso succede in questi casi, il doppiaggio non aiuta. Ma poi quando si entra nel vivo della gara le cose cambiano, i mattoncini tornano protagonisti, le costruzioni diventano notevoli e la tensione sale nel momento in cui devono essere spostate per il giudizio finale. Il rischio di crollo è inevitabile e in qualche caso, purtroppo, avviene.