Il difficile cammino della vera vocazione
Parole inequivocabili, e promesse ineludibili. Che qualche giorno fa, durante il suo viaggio in Africa, Papa Francesco ha richiamato nel suo discorso ai vescovi del Madagascar, ribadendo che «abbiamo un dovere particolare di vicinanza e di protezione verso i poveri, gli emarginati e i piccoli, verso i bambini e le persone più vulnerabili, vittime di sfruttamento e di abusi». E proprio per questo ha raccomandato: «State attenti, non lasciatevi ingannare dalla necessità del numero dei sacerdoti, prendere senza discernimento... Non so, credo che da voi non è tanto comune, ma in alcuni Paesi d'Europa è lamentevole. C'è la mancanza di vocazione e spinge il vescovo a prendere di qua, di là, senza vedere la vita com'era, e prendono i cacciati di altri seminari, i cacciati della vita religiosa. Sono stati cacciati perché immorali o per altre deficienze. Per favore, state attenti: non fate entrare il lupo nel gregge. Dopo la scelta, la formazione dei candidati al sacerdozio e alla vita consacrata è proprio destinata ad assicurare una maturazione e una purificazione delle intenzioni».
Vigilanza, dunque, sempre e soprattutto. Perché alla fine c'è in gioco il futuro della Chiesa, la sua credibilità, la sua missione. E dunque è necessario non venire mai meno al «dovere urgente di accompagnamento e discernimento – ha detto Francesco – soprattutto per quanto riguarda le vocazioni alla vita consacrata e al sacerdozio, ciò che è fondamentale per garantire l'autenticità di tali vocazioni. La messe è molta e il Signore – non potendo desiderare che autentici operai – non si lascia limitare nei modi di chiamare e di incitare al dono generoso della propria vita».
Tutto questo perché «la formazione dei candidati al sacerdozio e alla vita consacrata è proprio destinata ad assicurare una maturazione e una purificazione delle intenzioni». Inutile rincorrere i numeri, l'ambizione di riempire i seminari. Perché «la chiamata fondamentale, senza la quale le altre non hanno ragion d'essere, è la chiamata alla santità». Solo questo conta.