San Giovanni Maria Vianney, che la Chiesa celebra oggi nella liturgia, offre l'occasione per riflettere sulla differenza tra il "fare" il pastore ed "essere" un pastore. Nell'umiltà e nella dedizione totale, infatti, questo testimone, a tutti noto come il "Curato d'Ars", visse il ministero come radice profonda della propria identità di uomo, facendo del confessionale e dell'altare due punti di riferimento dell'agire quotidiano. Nato l'8 maggio 1786 a Dardilly, nei pressi di Lione, riuscì a diventare sacerdote nel 1815, nonostante la carente istruzione di base. Ad aiutarlo fu l'abbé Charles Balley, parroco di Ecully, dove Vianney fu vicario per un paio di anni. Nel 1818, dopo la morte di Balley, venne inviato ad Ars, villaggio di 230 abitanti, che grazie a lui divenne un vero centro di spiritualità. Morì nel 1859 ed è patrono dei preti e dei parroci.Altri santi. Sant'Aristarco, discepolo di san Paolo (I sec.); beata Cecilia Cesarini, vergine (1200-1260).Letture. Nm 12,1-13; Sal 50; Mt 14,22-36. Ambrosiano. 1 Re 6,1-3.14-23.30-38;7,15a.21; Sal 25; Lc 11,29-30.