Fu una donna consacrata a Dio a salvare Parigi nel quinto secolo, davanti alla minaccia degli Unni. Un coraggio, quello di santa Genoveffa, che fu di ispirazione per i suoi concittadini e che lei trasse dalla propria fede. Fu così che nel 451 fece la differenza sul destino della sua città. Genèvieve (in italiano Genoveffa) era nata a Nanterre, nei dintorni di Parigi, intorno al 422, e a 15 anni si consacrò, unendosi a un gruppo di vergini votate a Dio che vestivano un abito proprio ma non vivevano in convento: abitavano nelle loro case dedicandosi a opere di carità e penitenze. Quando si fece avanti incitando i parigini a confidare nell’aiuto di Dio e a restare in città per affrontare la minaccia dell’assedio di quel popolo giunto da lontano fino nel cuore d’Europa sotto la guida di Attila, Genoveffa rischiò il linciaggio, ma questo non la fermò. Così come non si fermò davanti alla carestia che colpì la città non molto tempo dopo: prese un battello e percorse la Senna, procurandosi dai contadini le granaglie necessarie a sfamare i suoi concittadini. Una volta rientrata distribuì quanto raccolto tra i parigini. I suoi gesti le permisero di stringere amicizia con i re Childerico e Clodoveo, sfruttando la sua posizione per ottenere la grazia per numerosi prigionieri politici. Morì verso il 502 ed è patrona di Parigi. Sulla sua tomba viene eretto un modesto oratorio di legno, che è stato il primo nucleo dell’abbazia poi trasformata in basilica da re Luigi XV.
Altri santi. Santissimo Nome di Gesù; sant’Antero, papa (III sec.).
Letture. Romano. .
Ambrosiano. Dn 2, 36-47; Sal 97 (98); Col 1, 1-7; Lc 2, 36-38.
Bizantino. Gc 5,10-20; Lc 4,16-22a.
t.me/santoavvenire