Di cosa dovremmo avere paura se accanto a noi c’è una madre, che ci accoglie e ci protegge con il suo mantello di amore? Nulla devono temere coloro che si affidano a Dio per tramite di Maria, volto femminile di una fede che sana le ferite, consola, raduna, apre alla speranza vera. Oggi questo messaggio continua a risuonare a Città del Messico e in tutta l’America Latina anche grazie alla Madonna di Guadalupe, la cui storia ci parla di una missione impossibile, realizzata con la sola forza dell’amore e della fiducia. Quasi come un moderno Giona, infatti, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, indio messicano vissuto nel XVI secolo, fu mandato a portare un annuncio enorme: la volontà della “Virgen Morena” di vedere eretto un tempio a lei dedicato. Al contadino atzeco, che nel 1524 fu tra i primi battezzati, dovette sembrare un compito troppo arduo, ma non si tirò indietro. Tra il 9 e il 12 dicembre 1531, infatti, durante alcune apparizioni Maria chiese all’uomo (proclamato santo nel 2002) di convincere il vescovo a costruire una basilica. L’impresa fu sostenuta da un segno miracoloso: l’immagine della Vergine apparve sul mantello del veggente. Quel luogo sull’altura, vicino a Città del Messico, divenne così il cuore spirituale delle popolazioni indie convertite al cristianesimo e ancora oggi il santuario mariano di Guadalupe rappresenta un punto di riferimento per l’intera America Latina e per milioni di fedeli che lo visitano ogni anno. Altri santi. San Spiridione di Trimithonte, vescovo (270-344); beato Corrado di Offida, confessore (III sec.). Letture. Romano. Is 40,1-11; Sal 95; Mt 18,12-14. Ambrosiano. Ez 37,1-14; Sal 88 (89); Os 11,1-4; Mt 22,15-22. Bizantino. Ef 5,8-19; Gv 10,9-16. t.me/santoavvenire