The Mick, il martedì alle 22 su Fox life (canale 114 di Sky), si annunciava come «la nuova comedy con al centro le vicende di una famiglia disfunzionale che fa a pugni con il politically correct». Famiglia disfunzionale – Wikipedia docet – sarebbe «una famiglia nella quale conflitti, comportamenti ingiusti e abusi si verificano con regolarità tanto da indurre i suoi componenti (incluso il bambino) a ritenerle azioni normali. La famiglia disfunzionale è principalmente formata da genitori con problemi di dipendenza da alcol e droghe, affetti da malattie nervose o cresciuti a loro volta in un contesto simile». In realtà, nel caso di The Mick non è proprio così, ma si capisce lo stesso il personaggio di Mackenzie “Mickey” Murphy (interpretata da Kaitlin Olson), un'insolente spiantata del Rhode Island, negli States, che per tutta la vita è fuggita dagli impegni e dalle responsabilità e ora le tocca prendersi cura di tre imprevedibili nipoti: Sabrina, diciottenne in guerra con il mondo, Chip, arrogante tredicenne vittima del bullismo, e Ben, il piccolo impertinente ometto di casa (sette anni). La sorella e il cognato di Mickey sono scomparsi per guai con la giustizia lasciando, oltre ai figli, una villa, soldi, auto e un'obesa, nonché simpatica, cameriera di colore. Per Mickey, da sempre alla ricerca di facili guadagni (ruba pure al supermercato), potrebbe essere l'occasione della vita, se non ci fossero i tre problematici ragazzi. Nei primi due episodi di nemmeno mezz'ora andati in onda finora (non solo il martedì in prima tv, ma anche nei giorni successivi in replica a vari orari), la caotica quotidianità in cui si ritrova la protagonista, il senso di confusione e l'inconsueto rapporto con i nipoti produce situazioni paradossali, di per sé già comiche, che vengono inutilmente forzate con pessime battute, molto spesso volgari. In America, dove si sta già lavorando a una seconda serie, un'associazione di genitori ha protestato appunto per il linguaggio e le situazioni in cui si ritrovano soprattutto i ragazzi. Anche il montaggio, per rispecchiare la “disfunzionalità” della protagonista e delle situazioni, propone un ritmo a tratti esasperato. In definitiva, The Mick è un'occasione sprecata per una comedy che poteva anche essere divertente, pur cavalcando un tema non certamente nuovo.