Il cangiante caleidoscopio di stili della «Missa» di Giulio Castagnoli
Differenti ed eterogenee sono dunque le sue fonti d'ispirazione, come dimostra la tracking list di questo disco, in cui troviamo affiancati i Tre canti pisani per sei voci, percussioni ed elettronica (su testo di Ezra Pound), il Madrigale guerriero e amoroso per sei voci e sei strumenti cinesi di tradizione (su un sonetto di Francesco Petrarca), il Cantico notturno per dodici voci, percussioni ed elettronica (su testi in greco, indiano navajo e cinese) e soprattutto la Missa Sancti Evasii per soli, coro, coro di ragazzi e orchestra di strumenti barocchi, scritta nel 2007 in occasione delle celebrazioni per i 900 anni della consacrazione del Duomo di Casale Monferrato.
Eseguita dall'Academia Montis Regalis e dalle formazioni corali Ruggiero Maghini e L'Opera dei Ragazzi dirette da Claudio Chiavazza, questa pagina sacra ci introduce nel cangiante caleidoscopio di stili, influenze e atmosfere sonore che caratterizza il linguaggio espressivo di Castagnoli: un'idioma multietnico e transculturale in cui riverberano echi di melodie andaluse e bizantine dal forte colore mediterraneo (Kyrie) e i lasciti della millenaria tradizione gregoriana occidentale (Introitus e Congedo), saettanti episodi strumentali (Sanctus) e oasi meditative di grande effetto (Offertorium), preziose ghirlande di intrecci vocali (Gloria) frammiste a richiami polifonici di stampo neo-palestriniano (Agnus Dei).
Un atto compositivo erudito e coraggioso, volutamente frammentario nella sua concezione, destinato a rappresentare un punto fermo nell'attuale contesto artistico-religioso del nostro Paese, stimolando riflessioni importanti sul rapporto tra musica e rito liturgico concretamente vissuto e partecipato.