Vite digitali. Il boom di BlueSky (l’anti X) non è come lo raccontano
Da quando Musk, lo scorso 13 luglio, si è apertamente schierato con Trump, i post del proprietario di Tesla e della piattaforma social sono “magicamente” decollati: «le visualizzazioni sono cresciute del 138% e i repost del 238%». A questo punto viene facile dare ragione a chi, non essendo schierato o essendo schierato su fronti opposti, abbia deciso anche in Italia di lasciare X magari per BlueSky. Anche se Musk si guarda bene dal dare numeri precisi sul presunto esodo da X, il successo di BlueSky è indubbio. Basti dire che sta per toccare i 22 milioni di iscritti, cioè 12 milioni in più di quelli che aveva a settembre. Eppure, non tutto è oro quello che luccica. Come ha sottolineato la newsletter Digitalmente, «solamente 1,4 milioni (di iscritti a BlueSky – ndr) hanno postato qualche contenuto, e circa 2,7 milioni hanno interagito con i contenuti postati». Come a dire: le persone si sono iscritte a BlueSky, ma dopo averlo fatto, si sono messe alla finestra a guardare. Vale per BlueSky ma anche (chi più e chi meno) per tutti gli altri. Anche se facciamo fatica a crederci i social non sono più come li abbiamo conosciuti. A partire dal fatto che i video spopolano mentre tutti gli altri contenuti piacciono sempre meno. E così la maggior parte degli iscritti si sta pian piano ritirando dal ruolo di protagonisti a quello di spettatori, con percentuali sempre più basse di persone che postano e creano contributi e un numero sempre maggiore di utenti che si limitano a guardarli. Una tendenza che vale anche per i giovanissimi. Secondo la ricerca «Immaginando un altro sé. Esplorando le abitudini online della Generazione Alpha» (cioè gli under 14 anni), pubblicata a settembre dall’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, «tra le attività più svolte dalla generazione Alpha c’è quella di guardare foto e video degli altri, che siano amici, streamer o influencer». Insomma, sui social funziona sempre di più chi fa divertire, nell’accezione più ampia del termine e quindi valida anche per chi propone contenuti politici divisivi o sbeffeggia gli avversari e anche per chi dice di fare informazione ma di fatto cerca lo spettacolo. Può darsi che da noi si sia notato un po’ meno, ma di fatto il posizionamento di X al fianco di Trump ha lasciato chi non la pensa come lui senza una casa social. Direte: ma c’è BlueSky, c’è Threads. Peccato che BlueSky è ancora troppo piccolo per fare la differenza. E Threads di Meta ha di fatto messo alla porta la politica per evitare divisioni e contenuti tossici anche se poi tollera post dove ragazze più o meno reali si offrono agli uomini per appuntamenti. Comunque la si pensi politicamente, la triste realtà è che a tutt’oggi non c’è un social in grado di soddisfare
chi cerca ancora il confronto, vorrebbe più informazione di qualità e meno contenuti tossici. E viste le premesse non è nemmeno detto che l’avremo presto. © riproduzione riservata