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Il “Bonus Nido” migliora nel 2025

Vittorio Spinelli martedì 24 dicembre 2024
Manca solo un passaggio al Senato per l’approvazione della nuova Legge di bilancio 2025, che conferma anche nel prossimo anno il contributo economico detto “Bonus Nido” riservato alle famiglie con bambini fino a 3 anni. Il bonus risarcisce le spese per il pagamento delle rette di asilo nido, pubblici e privati autorizzati, oppure per l’assistenza domiciliare nella propria abitazione a bambini con meno di tre anni, affetti da gravi patologie croniche e che non possono frequentare un asilo nido. Per favorire le
famiglie è modificato dal 2025 il livello dell’Isee Minorenni che condiziona il bonus. Nel calcolo dell’attestato non deve essere più inserito l’Assegno Unico e Universale, la cui incidenza , contraddittoria con la finalità del bonus, finora ha escluso molti genitori. Il bonus è ora modulato in tre fasce: 3mila euro con l’Isee inferiore a 25mila euro, 2.500 euro per Isee sotto i 40mila euro, 1.500 euro per gli Isee oltre i 40mila euro. Ulteriore novità riguarda la presenza in famiglia di un altro figlio con meno di 10 anni. Anche questa condizione non è più richiesta per ottenere l’importo massimo. C’è tempo fino al 31 dicembre per presentare la domanda del bonus relativo al 2024. Vanno documentate le rate sostenute dalla famiglia da gennaio a dicembre 2024. Presenta la domanda il genitore (o la persona che ha in affido il minore) che ha sostenuto, tutto o in parte, il pagamento delle rette. Possono essere indicate le mensilità relative a periodi di frequenza compresi tra gennaio e dicembre 2024, fino a un massimo di 11 mensilità, per le quali si intende ottenere il beneficio. Il contributo è liquidato dopo la presentazione dei documenti idonei a certificare l’avvenuto pagamento delle rette. Le ricevute delle rette che non sono presentate all’atto della domanda po-tranno essere allegate entro il 31 luglio 2025. Le altre condizioni da rispettare sono quelle già in vigore, meno favorevoli dei requisiti 2025. In aggiunta al bonus statale anche la Lombardia e il Lazio offrono un proprio sostegno economico per il nido e altri servizi, pienamente cumulabile con il contributo nazionale liquidato dall’Inps. © riproduzione riservata