Il bene che si fa alle sorelle e ai fratelli nel bisogno fiorisce sempre e diventa un fiore stupendo agli occhi del mondo. Nel giorno di Pasqua è una donna a riconsegnarci questo messaggio, santa Casilda di Toledo, il cui nome è riportato nel Martirologio Romano alla data odierna. Il messaggio del Risorto, nella vita di questa giovane vissuta nell’XI secolo, trovò un terreno fertile e germogliò. Casilda era la figlia musulmana del governatore di Toledo al tempo della dominazione araba della Spagna. Secoli difficili per i cristiani che abitavano quella terra, conquistata nel 711 e dominata dagli arabi fino al 1085. Ma Casilda era conosciuta da tutti per l’animo gentile e la generosità: due virtù umane che la spinsero ad aiutare i cristiani prigionieri per la loro fede. Una cura che lei esprimeva anche portando loro di nascosto del cibo. Il padre, però, si era insospettito e un giorno decise di farla perquisire proprio mentre si stava recando dagli amici cristiani in carcere, ma il pane che la giovane portava con sé si trasformò miracolosamente in rose e lei fu salva. In seguito, Casilda si ammalò gravemente: nemmeno i più famosi medici arabi del tempo poterono alcunché per lei. Si rivolse così agli amici cristiani, che la indirizzarono verso la fonte di San Vincente nella zona di Burgos. Guarita, decise di farsi battezzare e di ritirarsi a vita eremitica.
Altri santi. San Liborio, vescovo (IV sec.); beato Antonio Pavoni, martire (1325-1374).
Letture. Risurrezione del Signore. Romano. At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4; Gv 20,1-9.
Ambrosiano. At 1,1-8a; Sal 117 (118); 1Cor 15,3-10a; Gv 20,11-18.
Bizantino. At 1,1-8; Gv 1,1-17.
t.me/santoavvenire