La prima grande delusione della sua vita fu quando scoprì di non essere figlio di Brancaleone. Fino all'età di quattro anni ne era invece convinto. È una bella intervista, nella sua essenzialità televisiva, quella ad Alessandro Gassmann che ha inaugurato, domenica scorsa alle 20.30 su Rai 3, la nuova serie di Colpo di scena condotta come di consueto da Pino Strabioli, che di spettacolo, di teatro in particolare, se ne occupa da tempo, dentro e fuori le scene, mentre ogni tanto ci accompagna in tv in qualche salto all'indietro nel tempo, senza fini nostalgici, guardando per questo al presente. Questa volta lo fa proponendoci sette grandi nomi del cinema, del palcoscenico e della cultura del Novecento italiano, raccontati in modo «intimo, inedito e segreto» dalla voce dei loro figli. Partenza in discesa, va detto, con il grande Vittorio Gassman, il mattatore, sulle cui orme si muove da tempo, con disinvoltura e tutto sommato con uno stile proprio, il bravo Alessandro, che non nega, a proposito dell'amato padre, che la crescita artistica non sia coincisa con una crescita nella vita. Un uomo più a suo agio nella finzione della scena che nella realtà. Che si è dedicato soprattutto al lavoro per raggiungere livelli che gli altri non avrebbero mai raggiunto, ma che poi ha pagato con la depressione che lo colpì ancora nel pieno degli anni. Nemmeno l'arte e la bellezza lo coinvolgevano più di tanto. Impensabile che alla domanda del conduttore se padre e figlio andavano insieme a vedere musei e mostre, Alessandro risponda di no raccontando che Vittorio aveva in casa i quadri più brutti di ogni pittore. Nelle prossime domeniche, dopo questa prima intervista, realizzata in esterno presso il Chiostro del Bramante a Roma, Strabioli sfoglierà l'album dei ricordi di Simone Annichiarico (Chiari), Paolo Jannacci, Massimiliano Pani, Gianmarco Tognazzi , Roberta e Luca Manfredi, Giampiero lngrassia. Ma il vero colpo di scena è la presenza in studio tutte le settimane di Franca Valeri, che alle soglie dei novantasei anni (è nata il 31 luglio 1920) e con una evidente difficoltà nel parlare, affronta con coraggio le telecamere. Bravo anche il conduttore che non cerca di aiutarla nell'esprimersi ben capendo la forza comunicativa che ugualmente mantiene la grande attrice che come pochi altri ha segnato la storia della televisione in Italia.