Itemi religiosi sembrano essere tra i preferiti dagli autori del Viaggio nella grande bellezza tornato in onda il giovedì in prima serata su Canale 5. Del resto cosa sarebbe l'arte senza la fede o a cosa si ridurrebbero le nostre città senza le chiese? Ma il programma condotto da Cesare Bocci e ideato con Giuseppe Feyles si avventura non solo nelle meraviglie dettate dalla storia del cristianesimo, come ha fatto a dicembre con uno speciale sulla Natività, ma anche nei fenomeni contemporanei legati alla devozione popolare, come nel caso dell'ultima puntata, Il mistero di Padre Pio, il cui titolo è certamente accattivante, ma anche vero. Non a caso in sovrimpressione all'inizio appare la frase che il Santo di Pietrelcina scrisse in una lettera del 1916: «Sono un mistero a me a stesso». E poi c'è il mistero delle stimmate, della bilocazione, dell'amicizia spirituale con Cleonice Morcaldi. Temi sui quali, in un programma tv, si potrebbe anche scivolare. Invece il Viaggio nella grande bellezza li ha affrontati con estrema correttezza, ricorrendo a testimonianze autorevoli come quella del cardinale Angelo Comastri («In Padre Pio il soprannaturale era naturale») o di padre Luciano Lotti, segretario generale dei Gruppi di preghiera intitolati al frate cappuccino che fu ed è riferimento di una devozione senza pari. Notevole il contributo delle immagini, in particolare dei video amatoriali che documentano momenti commoventi come l'ultima Messa celebrata da Padre Pio sorretto dai confratelli. Azzeccate anche le integrazioni con il ricorso alle sequenze della fiction interpretata da Sergio Castellitto. In quanto a Cesare Bocci, avendo già sottolineato come lui sia un narratore e non un divulgatore, che comunque non fa pesare la recitazione rendendo il tutto più credibile, possiamo solo aggiungere che in questo ruolo migliora di puntata in puntata e diventa un vero piacere ascoltarlo.