Il bastone, segno di comando e guida divina
Nel cosiddetto Trittico della Vergine dell’Unicorno, realizzato nel 1425 da un anonimo Maestro di Colonia, un bastone fiorito fa bella mostra di sé sopra un altare, mentre altre due verghe, poste ai suoi lati, sono spoglie. Davanti all’altare, in ginocchio, Aronne, fratello di Mosè, tiene una mano levata in segno di stupore, mentre con l’altra tocca l’altare. L’episodio allude a un passo del libro dei Numeri che la tradizione cristiana applica alla Vergine Maria. Numeri 17 narra, infatti, che rappresentanti delle dodici tribù, le quali avevano mormorato contro Mosè e gettato in discredito il sacerdozio di Aronne, portarono un bastone nel tempio con inciso il nome di ciascuno. Fiorì solo quello di Aronne e da quel momento la sua verga fiorita riposò nell’arca dell’alleanza quale perenne intercessione per la salvezza del popolo. Ecco perché, il buon Michelino, volle così centrale il bastone di San Giuseppe! Il pio attributo del Santo non è solo segno della sua purezza, ma è memoria della fedeltà di Dio a una storia d’amore con il suo popolo. Il bastone è anche l’inseparabile compagno del pastore che guida il gregge, cosicché, nell’ambito del sacerdozio cristiano, distintivo del vescovo è proprio il pastorale, memoria perenne della verga fiorita all’ombra della shekinà, prima di Aronne poi di Giuseppe e, quindi, segno certo della guida divina.
Michelino da Besozzo, Sposalizio della Vergine, 1435 circa, tempera su tavola65,1 cm × 47,6 cm Metropolitan Museum, New York
Altare della Vergine dell’Unicorno (o altare della Salvezza)Maestro anonimo di Colonia o della Bassa Renania 1425-1430Bonn, Museo della Renania. Germania