Rubriche

I “Motets” dell'alta Francia medievale

Andrea Milanesi venerdì 22 maggio 2015
C'è molta “riflessione” e speculazione intellettuale, ma anche la giusta dose di “istinto” e di temperamento artistico nell'approccio con cui Björn Schmelzer e l'ensemble belga Graindelavoix si cimentano con il repertorio medievale. Giunto al terzo e ultimo capitolo, il loro progetto dedicato alle musiche diffuse nel nord della Francia lungo il corso del Duecento si conclude con il disco intitolato Motets e incentrato sul Manoscritto A410 oggi custodito nella Biblioteca Municipale di Cambrai; una preziosa raccolta compilata tra XII e XIII secolo, durante un periodo di grande fermento e innovazione, soprattutto in area transalpina, quando dai “laboratori” musicali della Cattedrale parigina di Notre Dame sono usciti i primi esempi compiuti e codificati di opere polifoniche.E proprio il motetus, in cui più voci intonano testi differenti, è la principale forma compositiva a cui vanno ricondotti i brani interpretati da Schmelzer e dai suoi cantori, la cui complessità e il cui fascino arcano svelano i fondamenti di un'architettura musicale che da un lato sembra poggiarsi sulle solide fondamenta del contrappunto e dall'altro slanciarsi verso le volte celesti dell'ispirazione sacra; di una sapienza costruttiva e creativa che nell'affascinante mottetto Descendendo Dominus / Ascendendo Dominus acquista valenza simbolica e un effetto quasi “visivo”.GraindelavoixMotetsGlossa. Euro19,00