Oggi più che mai l’Europa ha necessità estrema di riscoprire le radice della propria anima e quei “due polmoni” che l’hanno fondata, guidata e sostenuta nei secoli. Oriente e Occidente sono, seppur diversi nella cultura, legati a doppio filo dal messaggio di pace e speranza del Vangelo. Per questo nei momenti più difficili bisognerebbe tornare proprio alla scuola degli antichi padri come i santi Cirillo e Metodio, che nel 1980 assieme a san Benedetto furono proclamati da Giovanni Paolo II patroni d’Europa. Secondo la tradizione Cirillo e Metodio erano due fratelli nati a Salonicco all’inizio del IX secolo, destinati a diventare gli “apostoli degli slavi”. Furono, infatti, inviati dal patriarca di Costantinopoli, Fozio, a portare il Vangelo in Moravia: qui Cirillo in particolare mise mano a un nuovo alfabeto per le popolazioni locali e alle traduzioni dei testi sacri, il cirillico. Nell’anno 867 i due fratelli si presentarono da papa Adriano II che ordinò sacerdote Cirillo e approvò le traduzioni in lingua slava. Lo stesso Cirillo, però, si ammalò e morì a Roma nell’869. Durante un secondo viaggio a Roma Metodio venne ordinato vescovo per la sede di Sirmiun (odierna Sremska Mitroviča) in Pannonia, dove fu vittima anche di persecuzione. Morì in Moravia nell’885.
Altri santi. San Valentino, martire (II-III sec.); sant’Antonino di Sorrento, abate (IX sec.).
Letture. Romano. At 13,46-49; Sal 116; Lc 10,1-9.
Ambrosiano. Is 52, 7-10; Sal 95 (96); 1Cor 9, 16-23; Mc 16, 15-20.
Bizantino. Gd 1,1-10; Lc 22,39-43.45-71;23,1.
t.me/santoavvenire