I volontari ci riprovano E tornano in Etiopia
Tuttavia, lo spirito di solidarietà che anima la Onlus non si è spento. I medici mantovani sono ritornati in prima linea, anche se hanno dovuto abbandonare la struttura precedente a Gighessa, ancora oggi ridotta a macerie. I loro sforzi si sono spostati a Emidibir, a circa 200 chilometri, dove sono già attive due strutture: l'ospedale di Attat e il convalescenziario di Wolkite. L'associazione utilizzerà entrambe, con l'intenzione di completarle e migliorarle. Ad Attat, per esempio, vanno sistemate la sala operatoria e le due stanze di degenza da dieci posti letto in totale. Wolkite, invece, diventerà il centro di rieducazione post-operatoria: una struttura per 34 persone provvista di mensa, sale di medicazione e alloggi. Il progetto è già stato finanziato per 60mila euro, ma ne servono altri 30mila. L'obiettivo è rendere la struttura operativa per il prossimo autunno.