I temi ecclesiali di questi giorni tra la carta stampata e la Rete
Nel primo caso gli interventi si sono divisi tra chi ha dato semplicemente conto delle commosse parole scritte da Joseph Ratzinger per l'amico perduto e chi, anche malgrado una successiva intervista del segretario monsignor Gänswein, le ha interpretate in senso ostile all'attuale pontificato. Nel secondo caso, ai contenuti consueti per queste cronache si sono aggiunte domande e risposte intorno alla vigilanza esercitata, ciascuno a misura del tempo e del ruolo, da Georg Ratzinger, a lungo direttore di quel coro, e dal futuro cardinal Müller, vescovo di Ratisbona dal 2002 al 2012. Ci sarebbe il terzo caso, di chi ha letto i due eventi secondo una relazione di causa-effetto, ma esso richiede, per essere preso in considerazione, una cultura dietrologica che non condivido.
Merita invece una sottolineatura, dal mio punto di vista, questo dato: il primo tema è stato fortemente discusso sul web ma pressoché ignorato dalla carta stampata, sulla quale invece ha trovato largo spazio l'altro – come sempre quando è in gioco il binomio Chiesa-pedofilia. In altre parole: mentre i media tradizionali appaiono sempre più condizionati, nella selezione delle notizie e in particolare delle notizie religiose, dalle logiche della diffusione e del mercato, la Rete si conferma luogo in cui i cultori delle vicende ecclesiali sono liberi di esplorare eventi "minori", che altrimenti sarebbero rimasti consegnati all'attenzione e alla riflessione di pochi. Mi piacerebbe che lo si facesse con un po' più di responsabilità.