«Igrandi obiettivi vanno spezzettati in traguardi di volta in volta più raggiungibili». Sono parole di una grande campionessa italiana di nuoto degli anni Settanta, Novella Calligaris, oggi giornalista. Un principio applicabile ad ogni situazione dove il progetto finale sembra difficile da raggiungere, ma ci potrebbe far cadere in una disperazione irrazionale se affrontato nella sua interezza. Nell'azione politica, dove le onde dell'incertezza e della precarietà delle posizioni prese tutte assieme possono suggerire dimissioni e assenze. Nel mondo del lavoro, dove si preferisce chiudere tutto piuttosto che riprendere il compito da un nuovo inizio. Nella vita di tutti i giorni, quando il fango, il debito, una nuova tassa sembrano restringere la nostra strada: spezzettare i traguardi è una via possibile di rinascita. Anche nel nostro piccolo mondo quotidiano, quando i problemi ci soffocano se visti nel loro complesso, dovremmo riuscire a ritagliarli in piccole porzioni come si fa con il pane, prendere respiro, credere che se abbiamo questa vita qualche ragione nell'universo c'è, anche per noi. La realtà va affrontata con serietà e coraggio, ma soprattutto con impegno migliorando il nostro modo di vivere. Lo studio ci porterà un futuro positivo solo se lo faremo con dedizione e reale interesse, la preparazione al lavoro se portata avanti onestamente e con dignità. Nei momenti economicamente difficili vince chi ha un obiettivo, ma lo saprà mantenere se si guarderà attorno per aiutare chi non ha trovato una strada. La storia di ogni giorno sempre più ci insegna che il mondo si salverà se i popoli allargheranno i loro interessi uno accanto all'altro. Anticamente si andava a scoprire le terre d'America e quelle d'Oriente, oggi come in una nuova scoperta cerchiamo, e forse ne siamo costretti, a trovare motivi di collaborazione, di scambio, di una più profonda conoscenza. Unire, parlare, discutere porta ricchezza non solo agli scambi commerciali, non solo a pochi uomini dell'industria, ma anche ad ognuno di noi che ne otterremmo un miglioramento di vita e un approfondimento culturale e sociale non trascurabile. Già oggi i giovani aprono nuove strade create da loro stessi, perché la necessità stimola l'inventiva e l'interesse. Sempre più in pericolo sarà invece la nostra Unione Europea, così indebolita dall'incapacità di autocostruirsi in reale comunità come avevano immaginato i suoi primi sostenitori. L'orizzonte infatti si allarga ad altri continenti e il mondo giovane, che non ha esperienza di guerre e di pace, sarà maggiormente attirato da chi apre le porte di un Oriente nuovo dei Paesi asiatici più dinamici, spinti dalla necessità di un futuro diverso.