I sostegni Iscro e Alas: i "gemelli" dell'Inps
L'Istituto di previdenza richiama in questi giorni l'attenzione sulle due indennità, avendo rivalutato i rispettivi importi spettanti per il 2022. Per l'indennità Alas, l'importo deve essere calcolato sulla retribuzione mensile dell'interessato fino a un tetto di 1.250,87 euro. Da questo riferimento si ottiene l'importo mensile dell'indennità in ogni caso non superiore a 1.360,77 euro. Con analoga procedura viene rivalutata l'Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, da cui il ruvido acronimo Iscro. Per partite Iva, professionisti, partecipanti a studi professionali o a società semplici, il reddito da prendere a riferimento è di 8.299,76 euro (come dichiarato nell'anno che precede la presentazione della domanda). Questa indennità è liquidata al massimo per sei mesi, e inoltre non può scendere sotto 254,75 euro né essere superiore a 815,20 euro. Per il finanziamento di questo sussidio la legge di bilancio 2020 ha imposto un aumento della contribuzione nella Gestione Separata. I professionisti versano quindi il 26,23%. L'Inps precisa che per il prossimo acconto Irpef dei professionisti per il 2022 si deve calcolare applicando le nuove aliquote in vigore per il 2022 (circ. 25/22).
Con Iscro e con Alas l'Inps ha rivalutato (circ. 26 del 16 febbraio) anche l'intero bouquet dei trattamenti di assistenza per i diversi settori lavorativi, indicando i nuovi importi massimi per il 2022 (le indennità Naspi e DisColl a 1.360,77 euro – la disoccupazione agricola a 1.199,72 euro – la Cassa integrazione ordinaria a 1.222,51 euro – la Cassa per gli edili a 1.467,01 euro, oltre agli assegni emergenziali per i Fondi credito e del credito cooperativo).