«L'emozione dello sviluppo, l'arrivo del progresso e dei soldi. Sono sogni che l'umanità ciclicamente prova a fare, senza avere il coraggio di fermarsi, di chiedersi cosa rimane indietro». A riflettere ci prova Andrea Segre che lega, nel documentario I sogni del lago salato, la crescita del Kazakistan, dovuta al petrolio, a quella dell'Italia anni 60, intrecciando le immagini delle grandi steppe e le storie di vecchi pastori con quelle della Sicilia e della laguna veneziana trovate sia negli archivi Eni che in quelli personali dei genitori di Segre. Speranze e delusioni fra critica e poesia. (A. Cal.)