I santi, l'identità nazionale e i piccoli problemi quotidiani
Presentano infatti tre distinti soggetti alle prese con un problema: un ragazzino alla sua prima cotta, un uomo distratto che ha perduto gli occhiali e un tifoso del Napoli durante una partita messasi male ( tinyurl.com/ycsztmo2 ). Ciascun protagonista chiede l'aiuto non soprannaturale di chi gli sta vicino, così da risolvere il suo problema: attirare l'attenzione di una ragazzina, trovare l'oggetto smarrito, veder vincere la squadra del cuore. Ma una volta ottenuto il risultato, ne è talmente sollevato da vedere colui/colei che glielo ha assicurato trasfigurarsi in uno dei santi della nostra tradizione: per la precisione san Valentino, santa Lucia e, ovviamente, san Gennaro.
Aggiungo che questi spot, pur attraverso una parodia secolarizzata, sottolineano una forma, diciamo così, elementare di devozione dalla quale pochi possono dirsi immuni. Come ha scritto sul suo blog Lorenzo Galliani ( tinyurl.com/y7mqhjue ) commentando – con più comprensione che severità – una striscia di “Zerocalcare” in cui uno studente implora troppo tardi l'aiuto divino sulla propria promozione: è «una della debolezze del modo in cui oggi molti credenti vivono la loro fede: pensano a Dio solo quando hanno un problema da risolvere».