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Enrico II. I potenti santi? Solo se sanno mettersi al servizio

Matteo Liut sabato 13 luglio 2024
C’è una strada che porta i potenti verso la santità e passa dalla coerenza di vita e dall’impegno a fare della propria posizione uno strumento per mettersi al servizio del bene comune. È di questo stile che ci parla la storia di sant’Enrico II, che fu imperatore del Sacro Romano Impero tra il 1014 e il 1024. La sua testimonianza, ancora oggi profetica, mostra il volto di una politica che si mette al fianco soprattutto di chi ha più bisogno e che vive in prima persona – non solo a parole – i valori di cui si fa baluardo. Enrico era nato nel 973 in Baviera, a Bamberga, e venne educato dai canonici di Hildesheim, poi dal vescovo di Regensburg, san Wolfgang. Crebbe in un ambiente profondamente cristiano: il fratello Bruno divenne vescovo di Augsburg (Augusta), una sorella si fece monaca e l’altra sposò un futuro santo, il re d’Ungheria Stefano. Prima duca di Baviera, nel 1014, quando era re di Germania e d’Italia, Enrico venne incoronato da papa Benedetto VIII a guida del Sacro Romano Impero. Saggio mediatore e riformatore dei costumi anche tra gli esponenti del clero, Enrico ebbe tra i suoi consiglieri anche l’abate di Cluny, Odilone. Nella sua opera fu sostenuto dalla moglie, santa Cunegonda, con la quale condivise uno stile di vita coerente con la fede cristiana e il Vangelo. Morì nel 1024 nella Bassa Sassonia e venne canonizzato nel 1146 da papa Eugenio III. Altri santi. Sant’Esdra, sacerdote (V sec. a.C.); santa Clelia Barbieri, vergine (1847-1870). Letture. Romano. Is 6,1-8; Sal 92; Mt 10,24-33. Ambrosiano. Nm 5,11.14-28; Sal 95 (96); 1Cor 6,12-20; Gv 8,1-11. Bizantino. Rm 13,1-10; Mt 12,30-37. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata