I Magi e i canti della Stella. Seguire gli astri per scoprire il vero Re
Una parte rilevante del repertorio dei canti della Chiarastella è dedicata alla narrazione del viaggio e dell'adorazione dei Re Magi alla grotta di Betlemme. Nella descrizione dei personaggi i canti sono ricchi di particolari descrittivi intorno alle figure di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, raffigurati così come nelle rappresentazioni presepiali, con abiti ricchi e sfarzosi mentre recano i tre doni.
Le figure dei Re Magi sono riportate da Matteo nel suo Vangelo e nei vangeli apocrifi , in particolare nel Vangelo Armeno dell'Infanzia, dove vengono menzionati i loro nomi, Melkor, Gaspar e Balthasar definiti come sacerdoti persiani.
Secondo la tradizione i tre Re Magi rappresentano le tre popolazioni all'epoca conosciute: quella africana, l'europea e l'asiatica. Melchiorre viene dall'Asia, ha le sembianze di un anziano con la barba lunga e porta l'incenso a ricordo della divinità di Gesù. Gaspare è il più giovane, viene dalle terre dell'Europa e trasporta l'oro, il simbolo della regalità. Baldassarre, infine, ha la pelle di colore scuro perché viene dall'Africa e reca la mirra (usata per l'imbalsamazione) quasi a predire la futura morte di Cristo.
Nei rituali eseguiti durante la notte tra il 5 e il 6 di gennaio, così come quelli ancora diffusi nell'arco alpino, i magi vengono descritti come figure capaci di leggere gli astri. Avendo intuito nella stella cometa il simbolo dell'avvento sulla terra del Figlio di Dio si mettono in viaggio per rendergli omaggio. In questo particolare cerimoniale conosciuto nel Trentino come rito della "Stella" o dei "Tre Re" (ampiamente documentato dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all'Adige), un gruppo di cantori, gli "stelari", mascherati da Re Magi, fa visita alle abitazioni del paese reggendo su un bastone una grande stella girevole di legno e carta colorata, talvolta illuminata da una lampadina. Ad ogni tappa il gruppo esegue uno o più "canti della Stella", come quello qui riportato, ricevendo in cambio doni di vario genere.
"Dolce felice notte
più chiara del suo giorno
dolce felice giorno
chiara stella
chiara stella
Regina Madre bella
più bel che il mondo regge
pastori e non più gregge
Giuseppe Santo
Giuseppe Santo
E mentre che io canto
ascoltè le mie parole
da noi che siamo soli
terra splende
terra splende ..."