«I lettori più informati non sono quelli digitali»
Qual è il modo più efficace per informarsi al tempo del digitale? A questa domanda ha provato a rispondere uno studio, appena pubblicato dall'International Journal of Press/Politics, il quale ha interessato 17 nazioni europee, coinvolgendo oltre 28mila persone.
I diciotto ricercatori che l'hanno curato hanno individuato cinque profili nei quali dividere i consumatori di notizie: 1) minimalisti; 2) tradizionalisti; 3) utilizzatori di notizie sui social; 4) cercatori di notizie online; 5) iperattivi.
I «minimalisti», pari al 17% del campione, sono «coloro che consumano raramente notizie e utilizzano pochissimi mezzi di comunicazione o piattaforme». I «tradizionalisti» rappresentano il 19%. «Si tratta di persone che preferiscono i media tradizionali. Sono mediamente più anziani ma anche più istruiti». Gli «utilizzatori di notizie sui social» sono il 22% del campione e «tendono a pensare che le notizie importanti le troveranno comunque su Twitter, Facebook o Instagram senza dovere sforzarsi per trovarle». I «cercatori di notizie online» rappresentano invece il 32%. «Tendono a utilizzare più siti di informazione e diverse piattaforme». Qui emerge un dato interessante: «Nonostante consumino molte notizie, i "cercatori di notizie online" sono i più scettici nei confronti delle testate di informazione». Infine ci sono gli «iperattivi», cioè i super consumatori di notizie. Rappresentano il 10% del campione. «Leggono tutti i tipi di notizie da fonti diverse. Hanno un alto livello di istruzione e la massima fiducia nei media. Mediamente si informano su sei o più fonti, su più di tre piattaforme social e sono iscritti a diverse newsletter».
Tra i Paesi analizzati quelli con la maggior percentuale di «minimalisti dell'informazione» sono Francia (28%) e Germania (26%). Quest'ultima vanta anche la percentuale più alta di «tradizionalisti dell'informazione» (28%), seguita da Austria (27%) e Svizzera (26%). Le nazioni con il maggior numero di «consumatori di notizie sui social» sono Ungheria (32%) e Olanda (25%). I maggiori «cercatori di notizie online» vivono in Grecia (47%), Romania (44%) e Spagna (42%). Infine, i «super consumatori di notizie» vivono in Romania (17%), Polonia (17%) e Italia (17%).
Già, l'Italia. Come si piazza nelle altre categorie il nostro Paese? Rispetto al campione abbiamo l'8,2% di «minimalisti», il 16% di «tradizionalisti», il 19% di chi si informa solo sui social, il 40% di «cercatori di notizie online» e, come accennato, il 17% di «super consumatori di notizie».
Manca ancora la risposta alla domanda iniziale: qual è il modo più efficace per informarsi al tempo del digitale? Secondo la ricerca, «solo due profili di utenti («tradizionalisti» e «cercatori di notizie online») sono risultati correttamente informati. Ma la vera sorpresa è che «le persone meglio informate in assoluto sono quelle che seguono i media tradizionali (giornali, radio, tv)».
Un altro dato interessante riguarda «i super consumatori di notizie»: il «sovraccarico informativo» al quale si sottopongono finisce per confonderli più che per informarli correttamente. È la conseguenza del cosiddetto «information overload», cioè del «sovraccarico di informazioni». Perché, come dimostra anche questo studio, non conta quanto ci informiamo ma la qualità della fonte che scegliamo.