Gli anziani sono certamente tra i protagonisti del dramma in cui la pandemia ci ha proiettato: sono quelli che pagano il prezzo più alto, sia quando il Covid-19 ha la meglio sul loro fisico già indebolito, sia quando sono costretti a combattere soli la dura battaglia, e perfino quando, raccomandando a essi come difendersi, indichiamo nei giovani il loro «nemico» più temibile. Meriterebbe perciò la viralità che talvolta arride a campagne social che sorgono “dal basso” l'iniziativa – a respiro mondiale – lanciata dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita il 27 novembre scorso (
bit.ly/3lsIBgY ), e di cui “Avvenire” cartaceo ha già dato un cenno. Ispirata da papa Francesco, che ai partecipanti alla XXXII Giornata mondiale della gioventù aveva detto: «Avete bisogno della saggezza e della visione degli anziani. Vi diranno cose che appassioneranno la vostra mente e commuoveranno i vostri cuori», l'idea è davvero semplicissima. «Nel difficile clima di un Natale ancora avvolto dalla pandemia», scrive il Dicastero, «proponiamo ai giovani di postare sui social un ricordo, un consiglio, un dono di saggezza di uno degli anziani con cui in questi mesi hanno instaurato un legame». Nulla più, salvo l'aggiunta dell'hashtag #aGiftofWisdom. Eppure potrebbe essere un'idea potentissima, se attecchisse. Perché spinge i giovani che hanno recentemente fatto compagnia, certo a distanza, a un “nonno” (più o meno biologico), a ripensare a quel tempo trascorso insieme, a coglierne la ricchezza, a fissarne un ricordo preciso. E perché induce quelli che non l'hanno ancora fatto a investire volentieri un poco del loro tempo nel contatto, certo a distanza, con un “nonno” (più o meno biologico), avendo, al di là della gratuità del gesto, qualcosa da ottenere in cambio. Quanto all'hashtag, serve al Dicastero per mantenere la promessa con la quale ha condito l'iniziativa: condividere e diffondere sui propri social i post più significativi. Speriamo che siano tanti e tanto belli da non sapere quali scegliere.