I costi delle eccedenze agricole
vendite hanno di poco superato nel 2004 le 30mila tonnellate: un'inezia rispetto al volume di mercato complessivo che arriva a decine di milioni di tonnellate. La morale? Dopo anni di investimenti e di lotte, anche politiche, siano quasi al punto di partenza mentre il mercato se ne va per conto suo e gli agricoltori - giustamente - protestano. Forse occorrerà spendere i soldi in maniera diversa, ma è necessario stabilire come. Sempre parlando di fondi, tuttavia, il panorama agricolo fornisce un'altra assurdità. I due terzi del bilancio Ue per il settore vitivinicolo sono destinati al governo delle eccedenze di produzione. La sola distillazione e lo stoccaggio dell'alcool - ha fatto notare Confagricoltura - assorbono circa 700 milioni di euro, su un bilancio di 1,3 miliardi. La spesa europea per il miglioramento della produzione, ammonta a circa 450 milioni di euro all'anno: circa il 36% del budget. Una situazione difficile, soprattutto nei confronti del mercato che, fra l'altro, a parte qualche timido segnale di risalita, non sembra entusiasta dei vini prodotti. Crisi di mercato anche qui, quindi, anche se non come quella che devono affrontare i formaggi oltreoceano, ma di fronte alla quale il governo ha pensato di adottare una misura estrema: il prezzo garantito delle uve. Una scelta che ha sollevato polemiche e ha fatto parlare di assistenzialismo ai vertici dell'Unione Italiana Vini, e che potrebbe preludere a passi simili in altri settori. Ma sarebbero tutti dolorosi passi indietro rispetto al mercato.