Lungo le spiagge dell'Italia, lo sguardo attento su milioni di bambini e di adulti, pronto a soccorrere chiunque si trovi in situazioni di pericolo. Il nume tutelare delle nostre immersioni si è da qualche tempo professionalizzato, finendo suo malgrado nelle maglie della burocrazia. Il bagnino di tante memorie è divenuto oggi l'«assistente ai bagnanti», meritevole di assicurazioni e tutele alla pari degli altri lavoratori. Si può iniziare il mestiere anche come apprendista bagnino. Lo consente una nota del ministero del Lavoro emanata nel pieno dell'inverno (n. 2977 del dicembre 2005), dopo aver verificato che fra le nuove norme sull'apprendistato non si rinviene una esclusione relativa agli assistenti ai bagnanti. Si deve pertanto presumere che il contratto di apprendista sia applicabile anche per queste figure. È indispensabile però che l'aspirante sia affiancato da un bagnino esperto, e in possesso del brevetto di salvamento e nuoto, che assuma la figura di tutor dell'apprendista.
Al termine dell'eventuale tirocinio, il nuovo bagnino può puntare al posto di lavoro fisso, almeno il tempo dell'estate. Non pochi gestori di stabilimento si sono chiesti: si può assumere il bagnino utilizzando i vantaggi del «contratto a progetto»? Le caratteristiche dei co.co.co a progetto sembrano escluderlo. Il bagnino non può assolvere i suoi compiti con l'autonomia che contraddistingue i collaboratori a progetto. È tenuto inoltre a rispettare l'organizzazione stabilita da chi lo assume e a rispettare in modo costante gli orari di servizio. Anche se stagionale, a tempo determinato, è in fin dei conti un indispensabile lavoratore dipendente.
Bar sulla spiaggia. I punti di ristoro, i bar e i ristoranti, aperti direttamente sulla spiaggia, lavorando solo per i pochi mesi dell'estate, non superano in genere i limiti dell'attività stagionale. Una gestione corretta e regolare di questi esercizi estivi comprende ovviamente anche gli aspetti previdenziali, limitati ai mesi o al periodo di apertura. Malgrado questo, i bar estivi e simili rischiano di essere considerati come esercizi permanenti. È quanto ha disposto l'Inps, in una circolare del 2004, n. 147. Tutto ruota intorno alla persona del titolare, con tre varianti. Se svolge la sola attività stagionale, deve iscriversi all'Inps come commerciante e pagare i contributi per tutti i mesi dell'anno, benché stagionale. Se dovesse pagare solo i mesi estivi i pochi versamenti perderebbero la loro finalità, cioè maturare la pensione. Se negli altri mesi svolge un lavoro autonomo, sarà assicurato come commerciante nei mesi di apertura del bar ecc. e, ad esempio, come coltivatore diretto nei mesi in cui fa lavori agricoli. Se durante l'anno è un lavoratore dipendente, avrà una assicurazione di base come dipendente, ma sostituita dall'assicurazione come commerciante per il periodo stagionale. E per gli eventuali familiari valgono gli stessi criteri per i titolari.