Un giorno di qualche tempo fa, Oscar Farinetti, uomo geniale e imprenditore opinabile, mi spiegò cosa intendeva sostenendo che il segreto del successo sono i “contrasti apparenti”. «Mettere insieme tanti valori positivi – diceva – è una grande cosa, ma la vera genialità è mettere insieme valori che apparentemente non c’entrano l’uno con l’altro. La grande sfida oggi è trasferire il valore del rispetto nel senso del piacere. Fare in modo, cioè, che comportarsi bene diventi “figo”, come dicono i giovani, o “cool” come dicono quelli alla moda. Occorre superare il target poetico del godere, che per anni ha dominato la nostra società: siamo stati abituati a consumare di più, a cercare di avere cibo migliore, vestiti migliori, automobili migliori. Quello che dobbiamo fare ora invece, almeno nel tempo che ci resta da vivere a prescindere dalle differenze di età, è passare dal target poetico del “godere” a quello del “durare”. Allontanare, cioè, il più possibile la fine del mondo attraverso un buon rapporto con la terra, con l’acqua e con l’aria. Chi riuscirà a interpretare questo concetto avrà vinto. Lo dobbiamo alle generazioni future, ma anche a noi stessi. Perché nella vita non c’è nulla di più gretto che essere egoisti». Non so se questa sia una ricetta perfetta, ma mi sembra che le assomigli molto.
© riproduzione riservata