I consumi alimentari in picchiata e gli effetti sociali dimenticati
C'è poi una campagna di demonizzazione su alcuni alimenti come la carne. Ma secondo il Censis non è vero che mangiare carne è contro la buona nutrizione, essendo le proteine animali un elemento importante della dieta mediterranea. Quello che tuttavia non emerge dalla relazione è il fattore psicologico. E qui davvero meriterebbe approfondire la ricerca con gli psicologi del cibo, giacché il rapporto alimentazione-psiche è forse la vera chiave di lettura che sta alla base di tante patologie. Che dati abbiamo infatti sull'aumento della depressione, dovuta appunto alla crisi? Il gioco infatti non è soltanto quello di mettere insieme numeri per comunicare cause ed effetto, ma di capire in quali condizioni sociali avviene tutto questo. Questa noncuranza di un fattore sociale nuovo, la depressione, porta a un aumento delle spese sanitarie che ricadono su tutta la collettività. Quale strategia è in atto per curare il male del secolo che è la solitudine, la paura, l'inquietudine? Otto anni di crisi non sono misurabili soltanto per l'effetto del calo della spesa, ma anche per l'isolamento sociale di vaste fasce del nostro Paese. Chi aiuta un disoccupato, che ha dentro il senso del fallimento, a non peggiorare la sua situazione perché poi si alimenta in maniera disordinata? Dal ministro in carica sarebbe utile una risposta. Per non correre sempre dietro alle emergenze, ma costruire strategie.