I cittadini dell'Isola delle Speranze Rubate
Caduti di una guerra mai dichiarata. Nel 2014 vi furono 3.286 morti nel “Mare Nostro”, scesi a 1.448 nel 2020 per crescere di nuovo a 2.048 l'anno scorso. Nei primi mesi del nuovo anno, i cittadini che hanno raggiunto l'Isola sono stati 566. Una volta nell'Isola delle Speranze Rubate i nuovi cittadini organizzano un'altra vita, quella che avrebbero potuto realizzare se fossero arrivati a destinazione. Strade, case, fontane, alberi, giardini, scuole e laboratori sono stati creati mano a mano che altri cittadini raggiungevano l'Isola. Arti e mestieri si arricchivano di nuove pratiche che si passavano volentieri ai nuovi arrivati che erano accolti a braccia aperte da coloro che li avevano preceduti. I cittadini si erano collegati in gruppi.
Caduti di una guerra mai dichiarata. I bambini morti in mare e subito riconosciuti come cittadini dell'Isola, furono 27 nel 2014 e 76 l'anno scorso. Quest'anno, al momento, sono 13 coloro che hanno raggiunto gli altri bambini per formare un unico coro le cui voci sono udibili fino alla terra ferma, quando il vento dà loro direzione e col suo canto le precede. Alcuni sono appena nati mentre altri possono parlare e raccontarsi l'un l'altro del come e perché hanno raggiunto l'Isola. I più grandi insegnano ai piccolini come costruire barche di carta per il giorno in cui le condizioni del mare saranno più favorevoli. L'Isola delle Speranze Rubate è anch'essa come una grande barca a vela guidata dai gabbiani che la conducono verso la terra ferma. Sarà di mattina presto che i cittadini dell'Isola sbarcheranno mentre il coro dei bambini annuncerà la liberazione per tutti.
Niamey, 24 aprile 2022