Tra cinema e televisione è il momento delle donne. È appena calato il sipario su una Mostra d'arte cinematografica a Venezia decisamente al femminile, che la prima grande fiction ad arrivare a inizio stagione sul piccolo schermo vede dietro la macchina da presa una donna, Maria Sole Tognazzi, con protagonista della storia un'altra donna e che donna: anticonformista, solitaria, scontrosa, sarcastica, ruvida, ma sotto sotto sensibile. Lei è Petra Delicato, un ispettore della squadra mobile di Genova a cui, con una grande prova d'attrice, offre il volto corrucciato e le movenze rigide un'inedita Paola Cortellesi. La fiction, che prende il titolo dal nome della protagonista (Petra), è una serie in quattro episodi, di fatto quattro film, in onda da ieri sera il lunedì alle 21,15 su Sky Cinema Uno. Ma Petra non è sola, al suo fianco c'è il vice ispettore Antonio Monte (un bravo e convincente Andrea Pennacchi), l'esatto contrario: lei romana, quarantenne, divorziata due volte, senza figli, libera da legami sentimentali, dai modi bruschi e dal linguaggio borgataro; lui veneto di mezza età, di vecchio stampo, saggio, garbato, vedovo, con un figlio lontano. Insieme devono gestire le indagini di quattro casi spinosi, sullo sfondo di scenari ogni volta differenti, ma conclusi in sé. La storia di partenza, Riti di morte, con stupri e omicidi, è stata un po' forte, sia per le situazioni che per il linguaggio. Abbastanza diversa sarà la prossima quando la questione riguarderà il contrabbando di cuccioli e le lotte tra cani. Senza aggiungere altro per evitare il rischio spoiler, diciamo che le storie personali si intrecceranno di più con le vicende oggetto d'indagine, aumentando il peso specifico del confronto tra i due protagonisti, con i loro modi diversi di intendere anche i sentimenti. Ma è proprio l'assortimento umano e la progressiva complicità tra Petra e Antonio a creare la vera alchimia di questa serie tratta dai romanzi di Alicia Giménez-Bartlett, prodotta da Sky Original con Cattleya e Bartlebyfilm, che si avvale di una sapiente regia, dell'elemento poliziesco che funziona sempre e del ruolo non secondario di una Genova che per ogni puntata offre uno dei suoi angoli più suggestivi.