Follow the money: segui il denaro. In un film degli anni '60 questa regola era alla base del buon giornalismo: seguire le tracce del denaro era la cosa migliore per scoprire eventuali casi di corruzione della politica. Ma seguirlo può essere anche strategico per far capire come cambiano gli equilibri economici del mondo e con esse certezze consolidate. Come quella, ad esempio, che la ricchezza globale sta nell'asse che dall'Europa va agli Stati Uniti. E invece? Nel 2015 la ricchezza planetaria dei Hnwi, i cosiddetti "paperoni", ha registrato una modesta crescita del 4%, ma nell'area Asia-Pacifico l'incremento è stato pari al 10%, portando la regione ad avere la più alta concentrazione di ricchezza Hnwi a livello globale, secondo il ventesimo "World Wealth Report" appena pubblicato da Capgemini.Per la prima volta la regione Asia-Pacifico precede il Nord America, sia in termini di ricchezza sia di popolazione Hnwi. Lo scorso anno, infatti, la ricchezza dei "paperoni" in Asia-Pacifico ha raggiunto i 17.400 miliardi di dollari con una popolazione Hnwi di 5,1 milioni, rispetto ai 16.600 miliardi di dollari e una popolazione di 4,8 milioni del Nord America. Gli equilibri economico finanziari del globo stanno cambiando, da Ovest si indirizzano sempre più ad Est, non a caso le più importanti banche aprono sedi in Asia per cercare di intercettare l'emergente massa di denaro. La ricchezza Hnwi mondiale ha toccato i 58.700 miliardi di dollari, mentre la popolazione Hnwi è cresciuta del 4,9%, arrivando a 15,4 milioni di persone nel 2015. Dal 1996 la crescita della ricchezza Hnwi mondiale è quadruplicata, attestandosi a quasi 59.000 miliardi di dollari e, se i modesti tassi di crescita attuali saranno mantenuti, questa cifra dovrebbe raggiungere i 100.000 miliardi nel 2025. Nonostante i livelli di ricchezza record, il report ha anche evidenziato che solo un terzo (32%) della ricchezza Hnwi mondiale è in mano a singoli gestori, il che rappresenta una sfida e un'opportunità di consolidamento degli asset da parte di queste società.L'Italia segue il trend globale di crescita. Per il nostro Paese si evidenzia infatti un +4,5%, che vede crescere i fortunati super-abbienti a 228.700 nel 2015 rispetto ai 218.900 dell'anno prima. Tra i fattori di progresso della ricchezza, l'aumento del Pil reale dello 0,6%, il risparmio nazionale calcolato come percentuale del Pil migliorato del 18,7% e una capitalizzazione del mercato borsistico salita del 12,7%. Tra i fattori negativi, il mercato immobiliare che ha segnato una riduzione del 2,4% dei prezzi. Oltre 230 mila "paperoni" nel nostro Paese, in ogni caso, bastano a dimostrare che la ricchezza in Italia non è equamente distribuita.