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Guido di Pomposa. Donò tutto ai poveri per farsi monaco

Matteo Liut mercoledì 31 marzo 2021
Quasi un precursore di san Francesco, san Guido di Pomposa è il testimone di come la conversione produca frutti destinati a rimanere nel tempo. Guido degli Strambiati era nato nei pressi di Ravenna tra il 965 e il 970 e da giovane si era dedicato agli studi vivendo negli agi. La sua vita cambiò quando decise di spogliarsi dei suoi abiti per donarli ai poveri, quindi, vestito solo di un saio, andò a Roma da pellegrino. Venne ordinato prete e poi prese la strada verso la Terra Santa. Dopo il rientro a Ravenna si ritirò a vita eremitica sotto la guida di Martino, abate di Pomposa, di cui fu successore nel 998. Il monastero, grazie alla sua guida, crebbe e vide ampliarsi la comunità di monaci, tra i quali ci fu anche Guido d'Arezzo, l'inventore del pentagramma. L'abate santo collaborò con l'arcivescovo Gebeardo alla riforma ecclesiastica e favorì le nuove teorie in campo musicale liturgico. Nel 1046 si mise in cammino verso Piacenza dove l'aveva invitato l'imperatore Enrico III; malato, dovette fermarsi a Borgo San Donnino, dove morì.
Altri santi. San Beniamino, diacono e martire (V sec.); sant'Agilolfo, vescovo (VIII sec.).
Letture. Romano. Is 50,4-9; Sal 68; Mt 26,14-25.
Ambrosiano. Gb 19, 1-27b; Sal 118 (119), 161-168; Tb 5, 4-6a; 6, 1-5. 10-13b; Mt 26, 1-5
Bizantino. Aliturgico.