Èestate, e mi sono tornati alla mente – per il caldo e il desiderio di mare? – una diva di un tempo, Esther Williams, e il suo film più famoso, per il titolo più che per i contenuti: Bellezze al bagno... Subito dopo il 25 aprile del '45 vi fu sui nostri schermi cinema un'invasione di film distribuiti direttamente dalle truppe Usa che magnificavano l'american way of life e lo sforzo degli Usa nella guerra (La famiglia Sullivan e Un americano qualunque furono i titoli più noti, ancora sottotitolati) o erano di pura evasione e furono quelli che gli italiani amarono di più, perché ne erano stati privati dal fascismo per troppi anni. Il più visto fu Serenata a Vallechiara, con la campionessa di pattinaggio su ghiaccio Sonja Henie e con la band di Harry James e l'esplosione del boogie-woogie. Due o tre anni dopo piacque molto anche Bellezze al bagno, con un comico noioso e ciarliero che pretendeva di imitare Buster Keaton: ancora un musical ma con la variante di una star che non ballava e cantava, ma nuotava! Esther Williams fu amata per i suoi balletti acquatici talvolta coreografati da Busby Berkeley, e basta. Ne parlo per un ricordo d'infanzia che mi sembra significativo di quel tempo (e anche, ma non qui, di altri). Nel mio paese c'erano due cinematografi, uno “dei preti” e uno “dei comunisti” e il secondo proiettò lo sconsigliatissimo dai preti Bellezze al bagno affiggendo in alto sulle mura del centro grandi manifesti con la protagonista in costume da bagno (a un solo pezzo) castamente assisa su un trampolino. Andavo ancora alle elementari e un prete puritano e un po' invasato (era il parroco della chiesa poi diventata famosa grazie a Don Matteo) organizzò clandestinamente un gruppo di bambini che nottetempo, armati di scala e di secchi di vernice, si arrampicarono fino a quei manifesti per coprire le nudità della diva ma attenti, però, non a sporcarlo rozzamente ma ad allungarle il costume giù fino alle caviglie e su fino al collo... Fu un'impresa avventurosa (ero letteralmente scappato di casa dopo mezzanotte per raggiungere il gruppo) di cui non posso certo vantarmi, ma che dà un'idea di cos'era, nel piccolo dei paesi italiani, la “guerra fredda”. Esther Williams scomparve dagli schermi abbastanza presto e la sua ultima apparizione fu, per gli italiani, la visita a un talk-show della tv degli anni Settanta: una signora di mezza età, decisamente puritana.