Guai a chi prova a copiare il sari di Madre Teresa di Calcutta
Il problema sono dunque le organizzazioni che, adottando in un modo o nell'altro queste "insegne" (non solo vestendo il sari, ma riproducendone il design su pubblicazioni e oggetti), ottengono donazioni da parte di ignari benefattori senza aver nulla a che fare con Madre Teresa.
Il moderno che è in me si fa facilmente una ragione di tutto ciò: da che mondo e mondo l'abito rappresenta l'identità della famiglia religiosa che lo veste, e da che mondo e mondo c'è chi sostiene il proprio fund raising lasciando credere di ispirarsi alle figure religiose più popolari. Niente di strano che, se ci sono strumenti per difendersi da disoneste imitazioni, questi vengano utilizzati. Anche i testi delle preghiere di Madre Teresa, ammonisce il sito ufficiale ( tinyurl.com/cc553o ), sono soggetti a copyright. Ma all'antimoderno che pure è in me rimane un dubbio: davvero la secolare storia della vita consacrata non offriva, per far fronte a problemi del genere, altri modelli, meno debitori delle logiche del mercato?