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Gregorio VII. Riformatore e pastore di una Chiesa credibile

Matteo Liut martedì 25 maggio 2021
La coerenza dei testimoni rende la fede credibile e affascinante agli occhi del mondo; al contrario la bramosia di potere e la corruzione morale allontana l'umanità dalla luce del Risorto a condanna la comunità cristiana alla sterilità. È in questa consapevolezza che sta il senso dell'esempio di san Gregorio VII, Papa dal 1073 al 1085 e riformatore. «Sono rari i buoni che anche in tempo di pace sono capaci di servire Dio – scriveva il Pontefice in una lettera –. Ma sono rarissimi quelli che per suo amore non temono le persecuzioni o sono pronti ad opporsi decisamente ai nemici di Dio». Ildebrando Aldobrandeschi era nato tra il 1020 e il 1025 a Sovana, in Toscana, ed era stato discepolo di Gregorio VI (che fu Papa tra il 1045 e il 1046 e morì in esilio dopo aver rinunciato al ministero petrino). Abate di San Paolo fuori le Mura, una volta salito al Soglio pontificio mise in campo una vasta azione di riforma contro la simonia e l'ingerenza imperiale nelle investiture, affermando la superiorità della verità di Dio sopra ogni legge umana. Morì in esilio a Salerno.
Altri santi. San Beda il Venerabile, sacerdote e dottore della Chiesa (672-735); santa Maria Maddalena de' Pazzi, vergine (1566-1607).
Letture. Romano. Sir 35,1-15; Sal 49; Mc 10,28-31.
Ambrosiano. Dt 6,10-19; Sal 80 (81); Mc 10,28-30.
Bizantino. 2 Cor 4,6-16; Mt 11,2-15.