Siamo sinceri: chi avrebbe scommesso un mese fa che Michael Holbrook Penniman jr. detto Mika, trentatré anni, cantante libanese di nascita e britannico d'adozione, avrebbe realizzato il miglior varietà televisivo italiano in tempi moderni dopo Fiorello? Una volta il varietà era di casa in tv. Anzi: è nato con la tv che a sua volta nasceva come radio più teatro e trovava nel potere di seduzione della musica l'elemento giusto proprio per dar vita alla formula del varietà come spettacolo musicale. Gli abbozzi c'erano già nel primo giorno di programmazione, oltre sessant'anni fa. Da allora, di varietà ne sono passati tanti sotto gli occhi dei telespettatori. Alcuni anche di grande successo. Poi sono quasi scomparsi. I tempi sono cambiati e nessuno è stato in grado di rinnovare la formula nonostante il grande patrimonio a cui attingere. C'è voluto Fiorello per ridare vita e dignità al genere. Oltre a lui poco altro. Fino a che non è arrivato Stasera Casa Mika (il martedì in prima serata su Rai 2) con il cantante e conduttore che, a parte l'aria stralunata e surreale come i suoi vestiti, si è dimostrato preparato, competente e persino simpatico. In poche parole un vero professionista, che non lascia niente al caso (grazie anche alla differita). Conosce le lingue, intervista e traduce direttamente gli ospiti internazionali da Sting a Kylie Minogue. Canta, balla e recita da artista completo. Scherza spesso sull'altezza. Se lo può permettere dal suo metro e novanta e oltre. Sul duetto con Pupo, da questo punto di vista, è inutile dire. Diciamo invece delle quattro puntate di Stasera Casa Mika che sono state diverse una dall'altra. La quarta, l'ultima, era stata annunciata come un grande show e non ha tradito le attese. Tanti gli ospiti: da Ornella Muti a Pierfrancesco Favino, da Antonella Clerici (che ha forse insistito un po' troppo sulla possibile paternità di Mika notoriamente omosessuale) a Chiara, da Jack Savoretti alla poetessa Patrizia Cavalli, oltre la rammentata star Kylie Minogue, con gli interventi fissi di Sara Felberbaum e Virginia Raffaele e il solito spazio al Mika-tassista (una buona trovata) in giro per l'Italia, questa volta a Catania. E poi, come cantante, degna conclusione a Bologna per cantare l'Ave Verum Corpus di Mozart assieme al Coro Papageno formato dai detenuti della Casa circondariale della Dozza.